La nuova Galleria Nazionale di Stoccarda nasce in un periodo in cui le città sono costrette da una crisi a limitare la loro espansione e, come conseguenza, a ripensare il tessuto esistente migliorandolo. Il museo era visto come simbolo della memoria della propria cultura, nonché come un modo per valorizzare uno spazio urbano inserendo un nuovo elemento multifunzionale capace di creare una centralità
Il vincitore del concorso è James Stirling, già un architetto di successo. I suoi progetti sono spesso risultato di uno studio sulle forme. La sua ricerca attinge ad un vasto patrimonio di forme, anche ispirate ad altre architettura note contemporanee, oltre che alla storia
L’opera di Stirling rispetta le caratteristiche del museo degli anni ’70. Si trova accanto alla vecchia Galleria Nazionale,di cui è l’ampliamento, della quale in parte riprende la forma e crea un nuovo percorso urbano collegando livelli differenti. La logica del progetto è la sua frammentarietà, resa chiara dalle diverse forme che si sovrappongono e si intersecano, in particolare in facciata. Forme classiche e moderne, molte delle quali citazioni (in pianta si nota la somiglianza con l’Altes Museum di Shinkel, mentre in facciata con il padiglione finlandese di Aalto); antichi e moderni sono anche le tecniche costruttive ed i materiali scelti (citazioni classiche per la pietra, moderne per l’acciaio, che oltre ad evidenziare queste forme moderne ne sottolinea la logica funzionale usando colori differenti per ogni utilizzo).
Ciò che tiene insieme i frammenti, nonché fulcro intorno cui il progetto si snoda è l’atrio interno di forma circolare. Già presente nella pianta dell’Altes Museum viene in questa opera reso più forte, come avviene in altri progetti di Stirling, sono le forme a dare senso al progetto, prima delle funzioni. Il volume dell’atrio attraversa i piani dell’edificio caratterizzandoli, ponendosi come centralità, oltre a dare forma al percorso pubblico che attraversa l’edificio superando con delle rampe, anche circolari il dislivello tra i due lati.
La scelta di questo edificio per la scacchiera è motivata dalla presenza di un elemento centrale forte e vuoto, che da senso a tutto il progetto. Simile a quelle forme di ‘cortile’ descritte nel mio imprinting. Insomma un vuoto centrale che articola le forme circostanti.